
EXPLAINING PHONETICS
Spelling and phonetics are the fundamental pillars for both the pronunciation and understanding of a language.
From the numerous populations that have occupied our territories in the past, in the main the French and Spanish, our language has inherited the sounds, cadences and inflections of their languages.
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The Valenzano we speak today sounds different from that spoken a hundred years ago. Then for example, ‘my mama’ (my mother) sounded like : ‘mé meàma’ which today we pronounce ‘mé mama’, or 'il fango' (the mud) then was pronounced ‘la meàlta’.
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Expressions that pronounced today would make us shudder !
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Nowadays, some words such as ‘milk’ are still pronounced by some ‘l làt’ and ‘l laç’ by others. Another example is agnolotti: ‘Anilòt’ or ‘Alinòt’, bewhich is explained by the fact that Valenzano has been transmitted over time orally, totally lacking a ratified and shared spelling.
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Below you will find indications of the faithful pronunciation of our Valenzano language, as transmitted to us by old and authoritative Valencians.
LE VOCALI A – E –I –J –O – U
Ogni vocale accentata con il segno grave avrà un suono aperto, mentre il segno acuto avrà un suono chiuso. Ogni parola priva di accenti sarà piana, e letta come se fosse in Italiano.
La vocale (A) è la vocale che dà l'accento a tutta la parola e la presenza dell'accento, dà alla parola diverso significato. Es: Ca = (cane); Cà (casa); Àra (aia); Arà (aratro).
La vocale (E) ha un suono diverso in base all’accento. Es: Vèg (vecchio); Senté (sentiero).
La vocale (I) e la semivocale (J) si pronunciano come in Italiano. La semivocale J, nel dialetto valenzano si utilizza per distinguere l’articolo del pronome, e ciò per facilitare la lettura della I tra le due vocali o fra due I, o a fine parola dopo una I finale. Es: Fiji (figlie); Bujì (bollito).
La vocale (Ò) con accento grave. Es: Dòna (donna); La vocale (Ô) con l’accento circonflesso, richiede un suono aperto e prolungato. Es: RôÅŸa (rosa); Trô (tuono); Ôli (olio); Ôv (uovo).
Per la lettera d’apertura si utilizzano gli accenti: Òrb (orbo); Òm (uomo); Ônç (unto).
La vocale (U) con l’assenza di accenti va letta come la U italiana. La Ü con dieresi si legge come nella lingua francese. Es: Sü (su); Åžü (giù); Pür (puro); Lündes (lunedì).
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LE CONSONANTI
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​Per le consonanti C, G, N e S ci sono alcune regole da seguire: La (C) senza accento ha un suono duro es: Tacô (rattoppo), mentre con la cediglia si trasforma in una C dolce Es: Sçiarà (vedere); Sçiancà (strappato).
La (G) ha sempre un tono sonoro, ma diverso davanti alle vocali E ed I. Es: Gèna (timidezza); Giàija (lentiggine); Giàld (giallo). Il suono diventa gutturale davanti alle vocali A, O, U e alla Ô. Es: Gàl (gallo); Gôb (gobbo); Gula (gola); Ghì (maiale). L’abbinamento della G con la L richiede un suono gutturale Es: Glubàl (totale). L’unione di G N, si fonde in un unico suono. Es: Gnaghì (violino); Gnìch (mal lievitato); Gnògna (indolenza); Gnüch (testardo).
La (S) resta una lettera dal suono dentale. Es: Sartù (sarto); Setà (seduto).
La (Åž) allungata, diventa una consonante dalla pronuncia dolce come la S di esagerato Es: FurÅŸing-na (forbice); PreciÅŸ (preciso); Åžü (giù).
La (Z) nel dialetto valenzano non esiste, è sostituita dalle due S, quindi inesistente.
Inoltre ci sono parole che per essere pronunciate correttamente vanno scritte con la seguente grafia: Es: Lüng-na e non Lüñna (luna); Cadeng-na e non Cadeñna (catena); Cüntang-nia e non Cüntañnia.​​